Come affrontare la paura da Coronavirus
Come affrontare la paura da Coronavirus

Come affrontare la paura da Coronavirus

"Questo breve vademecum non vuole essere esaustivo né sostituirsi ad un aiuto professionale. È un contributo per riflettere ed orientare al meglio i nostri pensieri, emozioni e comportamenti - individuali e collettivi - di fronte al problema Covid-19. Pochi minuti del vostro tempo per una lettura che ci auguriamo possa esservi utile."

David Lazzari
Presidente Consiglio Nazionale Ordine Psicologi 

 

LA PAURA.

La paura è un'emozione potente e utile. È stata selezionata dall'evoluzione della specie umana per permettere di prevenire i pericoli ed è quindi funzionale a evitarli. Però funziona bene se è proporzionata ai pericoli. Così è stato fino a quando gli uomini avevano esperienza diretta dei pericoli e decidevano volontariamente se affrontarli oppure no.

Oggi molti pericoli non dipendono dalle nostre esperienze. Ne veniamo a conoscenza perché sono descritti dai media e sono ingigantiti dai messaggi che circolano sulla rete. Si ha più paura dei fenomeni sconosciuti, rari e nuovi, e la diffusione del nuovo Coronavirus ha proprio queste caratteristiche.

Ecco alcune indicazioni per evitare che la paura diventi eccessiva rispetto ai rischi oggettivi, finendo per danneggiarci. 

 

5 INDICAZIONI ANTIPANICO

  1. Attenersi ai fatti, cioè al pericolo oggettivo
    Il Coronavirus è un virus contagioso ma come ha sottolineato una fonte OMS su 100 persone che si ammalano la maggior parte guarisce spontaneamente o ha solo problemi lievi. Le misure collettive eccezionali scaturiscono soprattutto dalla esigenza di arginare l'epidemia.

  2. Non confondere una causa unica con un danno collaterale 
    Le situazioni più gravi o i decessi sono per lo più dovuti all'azione congiunta di più problemi di salute, non sono causati solo dall'azione del coronavirus, così come è successo e succede nelle forme influenzali che registrano decessi ben più numerosi. 

  3. Farsi prendere dal contagio collettivo del panico ci porta a ignorare i dati oggettivi e la nostra capacità di giudizio può affievolirsi
    Molti provano ansia e desiderano agire e far qualcosa pur di far calare l'ansia, e questo può generare stress e comportamenti irrazionali e poco produttivi. Pur di fare qualcosa, spesso si finisce per fare delle cose sbagliate e a ignorare azioni protettive semplici, apparentemente banali ma molto efficaci, come quelle suggerite dalle Autorità sanitarie. 

  4. Troppe emozioni impediscono il ragionamento corretto e frenano la capacità di vedere le cose in una prospettiva giusta e più ampia, allargando cioè lo spazio-tempo con cui esaminiamo i fenomeni. E' difficile controbattere le emozioni con i ragionamenti, però è bene cercare di basarsi sui dati oggettivi. La regola fondamentale è l'equilibrio tra il sentimento di paura e il rischio oggettivo. 

  5. Siamo preoccupati della vulnerabilità nostra e dei nostri cari e cerchiamo di renderli invulnerabili. Ma la ricerca ossessiva dell'invulnerabilità è contro-producente perché ci rende eccessivamente paurosi, incapaci di affrontare il futuro perché troppo rinchiusi in noi stessi. 

 

3 BUONE PRATICHE PER AFFRONTARE IL CORONAVIRUS

  1. Evitare la ricerca compulsiva di informazioni, usare e diffondere fonti informative affidabili
    Riduci la sovraesposizione alle informazioni dei media e dei social. Una volta acquisite le informazioni di base, è sufficiente verificare gli aggiornamenti sulle fonti affidabili. Si hanno così tutte le informazioni necessarie per proteggersi, senza farsi sommergere da un flusso ininterrotto di "allarmi ansiogeni"
    - Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
    - Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/ 

  2. Un fenomeno collettivo e non personale 
    Il Coronavirus non è un fenomeno individuale. Ci dobbiamo proteggere come collettività responsabile. L'Istituto Superiore di Sanità indica semplici azioni di prevenzione individuale (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/). L'uso regolare di queste azioni elementari riduce significativamente i rischi di contagio per sé, chi ci è vicino e la collettività tutta.

  3. Agisci collettivamente per un fenomeno collettivo 
    Anche se tu ti sei fatto un'idea corretta del fenomeno è bene cercare di aiutare gli altri raccontando in parole semplici il nostro decalogo e le raccomandazioni qui elencate. Puoi fornire le semplici informazioni sopra indicate, ragionando con calma e pazienza invece di ignorare o, peggio, disprezzare chi non sa e si rifiuta di pensare. Agire tutti in modo informato e responsabile e aiutarsi reciprocamente a farlo, aumenta la capacità di protezione della collettività e di ciascuno di noi. 

 

INFINE...

  • Proteggere i bambini
    È bene proteggere anche i bambini. Se ci interrogano, daremo sempre la nostra disponibilità a parlare serenamente di quello che possono aver sentito e li spaventa correggendo un quadro statisticamente infondato. È meglio non esporli alce informazioni allarmistiche di cui sopra. 
     
  • Non ti vergognare di chiedere aiuto
    Se pensi che la tua paura ed ansia siano eccessive e ti creano disagio non avere timore di parlarne e di chiedere aiuto ad un professionista. Gli Psicologi conoscono questi problemi e possono aiutarti in modo competente. 

 

Opuscolo informativo realizzato da Consiglio Nazionale Ordine Psicologi in collaborazione con Federazione Ordini Farmacisti Italiani.

Per ulteriori informazioni siamo a disposizione in Farmacia (regolarmente aperta nei consueti orari 8.00-13.00 / 15.00-19.30) e al numero 0434 959101.

 

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